“Immagina di essere un giardiniere che cura un grande giardino, un giardino che hai scelto di seminare 5, 10 o forse 15 anni fa. È un giardino dove crescono molti tipi di piantine, alcune sono belle, forti, profumate, altre sono inutili erbacce fastidiose, o piante che faticano a germogliare. Immagina che aver cura e far crescere sempre più rigoglioso il tuo giardino sia la cosa in assoluto più importante per te. Immagina che questo giardino sia tuo figlio.”
È difficile per un genitore prendersi cura di suo figlio a tempo pieno con lo stress che caratterizza questo periodo, è una sfida che mette a dura prova la propria pazienza e costanza. Lasciamo andare l’idea del “genitore perfetto” che blocca le azioni e connettiamoci con le emozioni del bambino, guardiamolo con curiosità e riusciremo ad essere perfetti per lui.
Di seguito, riporto alcune strategie di sopravvivenza tratte da un interessante webinar condotto dalla Prof.ssa Emma Baumgartner, un’eccellenza nel mondo della psicologia dell’età evolutiva. Spero che possano essere di aiuto ai genitori che stanno leggendo queste righe.
- Strutturare la giornata in modo flessibile: le routine danno stabilità ai bambini ma le eccezioni sono necessarie per non entrare nelle trappole della rigidità.
- Mantenersi fisicamente attivi: non sprofondare nel divano davanti
alla TV ma fare ginnastica, ballare, cantare, usare tecniche di
respirazione profonda, rilassamento ( ma anche isolarsi quando è
necessario). - La televisione sempre accesa non aiuta nessuno: meno che mai i bambini al di sotto dei 6/7 anni di età. Informazioni incomprensibili, immagini inquietanti, speakers allarmati non sono utili.
- Rassicurare con parole e gesti: spiegare in modo chiaro e semplice cosa sta accadendo, evitando espressioni ansiogene (ad es. “Non vedremo la nonna questa settimana ma la rivedremo presto” invece di “Non vedremo la nonna questa settimana perché si potrebbe ammalare”).
- Abbracci e coccole funzionano sempre a meraviglia.
- Esprimere le proprie emozioni: ad es. “Lo so che sei triste, che ti dispiace non poter vedere i tuoi amichetti. E’ normale, tutti si sentono un po’ così. Anch’io, sai, mi sento un po’ triste ma mi passa quando
stiamo insieme!“ - Cercare di capire le loro idee sul periodo: i bambini potrebbero avere idee confuse su quello che sta succedendo, sul perché non si va più al nido o a scuola, al parco giochi ma si sta tutti a casa. Le domande dirette permettono di dare spiegazioni efficaci.
- Focalizzare l’attenzione sulle precauzioni: i bambini si sentono più forti se indichiamo loro come mantenersi in salute. Ad es. possiamo ricordargli che è necessario lavarsi le mani (almeno 20”, il tempo di Happy Birthday to you ) prima di mangiare, se hanno la tosse, dopo essere andati in bagno ecc.
- Dare un messaggio di speranza: ad es. “Presto tutto questo finirà: si torna al nido, al parco giochi, si rivedono le maestre, mamma e papà ricominciano ad andare al lavoro, la nonna ti porta a fare una passeggiata“.
- The last, but not the least … giocate, divertitevi, disegnate, godetevi questo tempo con i vostri bambini, utilizzate gli smartphone solo per videochiamare amici e parenti e soprattutto SORRIDETE perchè questo tempo non ritornerà più (nel bene e nel male).
Per l’intero periodo di emergenza, è attivo uno spazio di ascolto e supporto per genitori che vogliono condividere emozioni e pensieri. Il primo incontro telefonico dura circa 30″ ed è gratuito. Per info, mandare una mail dalla sezione “Contatti”.